lunedì 3 settembre 2012

A ognuno il suo maestro: parte seconda

!!! Versión en español disponible después del texto italiano !!!

Dunque, cosa dicevamo? A si, la scelta della nostra guida, dei maestri di interesse…

Ci siamo lasciati sul tema del non giudizio, del rispetto della posizione dell’altro, ma adesso è arrivato il momento di essere più decisi, perché se non ha senso l’ottica delle contrapposizioni allo stesso tempo non vuol dire che va tutto bene, e che tutti hanno ragione e che non c’è niente da scegliere o da portare avanti!!!!!


 Se per un attimo ci poniamo come osservatori distaccati, 
anche nel tango come in molte altre forme d’arte, si sviluppano delle tendenze e degli andamenti che vanno verso una certa direzione, intuibile su un piano ampio e più profondo, e che con il tempo si paleseranno con più evidenza, “vinceranno” per così dire le contrapposizioni e le dialettiche del momento, che non sono altro che necessarie spinte del processo costruttivo della realtà, un processo che passa dal duale per ricomporsi nell’uno all’interno dell’atto artistico. Durante questa fase di creazione, noi tutti in realtà, nel nostro piccolo o grande che sia, contribuiamo affinchè le cose prendano una direzione piuttosto che un’altra, abbiamo questo potere e questa responsabilità.  Io ho scelto, e ho scelto di seguire l’Autentico, perché sento profondamente dentro di me che  è questa la direzione nella quale per molti aspetti il mondo si sta dirigendo. Nel tango, ma non solo credo, all’inizio abbiamo costruito strutture, ruoli, stili, regole, immagini di noi stessi, archetipi, e poi abbiamo sfasciato tutto, una rivoluzione francese contro “i baroni con la parrucca” direbbe uno dei ribelli, rinnegato le tradizioni, aperto l’abbraccio, rotto gli schemi, buttato le giacche e le cravatte, alzato le gambe, cambiato la musica, e adesso… adesso credo siamo arrivati al momento dell’equilibrio, dell’unificazione, della svolta a favore dell’essenza, dell’autenticità, della verità più profonda, non importa dove la troviamo, in chi la troviamo, che forma abbia, ma solo se in quella forma c’è l’essenza, se in quell’abbraccio c’è un senso, un significato, se in quel tango c’è la manifestazione di una verità, piccola o grande che sia, ma autentica! Non è più l’estetica che dobbiamo seguire, a meno che non abbia un contenuto essenziale; non è più la rottura delle regole o la creazione fine a se stessa che ci interessa, ma il recupero, di nuovo, dell’essenziale; non è più un giudizio rigido, una definizione chiusa, un modello da seguire, che ci guida e che ci può far sopravvivere al cambiamento inevitabile, ma solo il recupero di un patrimonio universale che è dentro quelle strutture chiuse, quella dimensione regionale e che per questo anche dopo una rivoluzione, rimane più luminosa di prima davanti al nostro cammino. Non stiamo parlando più di nuovo o vecchio, di cosa è tango e cosa non lo è, di giusto o sbagliato, ma solo di essenza, autenticità e trasformazione!

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A cada uno su propio maestro - II parte



Terminamos en el tema de no-juicio, el respeto a la posición del otro, pero ahora llego  el momento de ser más decisivos, ya que se supero la optica de contraste;  al mismo tiempo no quiere decir que todo está bien, y que todo el mundo tiene razon  y que no hay nada que elegir o desarrollar!
Si por un momento nos colocamos como observadores distante, también en el tango como en otras forma de arte, se desarrollan, tendencias, andamientos  que van en una cierta dirección, intuible en un plan mas amplio y mas profundo y que con el tiempo se mostrarán con mas evidencia, “vencerán”, por así decir, las contraposiciones dialécticas del momento que se convierten en empuje necesario para el proceso constructivo de la realidad, un proceso que pasa de un binario para luego reunificarse a la unidad, dentro del acto artístico.
Durante esta fase de creación, todos,   dentro de su pequeña o gran realidad contribuimos a que las cosas tomen una dirección en lugar de otra, tenemos este poder, esta responsabilidad. Yo elegí de seguir lo Autentico, porque advierto profundamente dentro de mi que esta es la dirección por muchos aspectos en la cual  el mundo se esta dirigiendo.

En el tango, y no solo, habíamos construido al principio estructuras, roles, estilos, reglas, imagenes de nosotros mismos, arquetipos y después lo habíamos deshecho todo, una revolución francesa contra “los barones con la peluca”, diría uno de los rebelde, renegando la tradición, abriendo el abrazo, rompiendo los modelos, votando las chaquetas y las corbatas, levantando las piernas, cambiando la música y ahora....

Ahora creo llego el momento del equilibrio e de la unificación, de cambiar a favor de la esencia, de la autenticidad, de la verdad mas profunda. No importa donde la encontramos, en quien la encontramos, que forma tenga, pero solo si en aquella forma esta la esencia, si en aquel abrazo esta un sentido, un significado, si en aquel tango esta la manifestación de una verdad, pequeña o grande que sea, pero autentica!

No es mas la estética que debemos seguir , al meno que no tengamos un contenido esencial; no es mas la ruptura de reglas o la creación fin a si misma que nos interesa, sino el recupero otra vez de lo básico; que no es mas un juicio rígido, una definición cerrada, un modelo de seguir, que nos lleva que nos hace sobrevivir en un cambiamiento inevitable, pero solo el recupero de un patrimonio universal que esta dentro de esta estructura cerrada, aquella dimensión regional que después de una revolución permanece, mas luminosa que al principio delante de nuestro camino. No estamos hablando mas de algo nuevo, de algo viejo, ni de cosa es o no es el tango, ni si es justo o errado, pero solo de esencia autenticidad y transformación. 

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